Alimentazione in gravidanza

L’alimentazione ha una diretta influenza sulla salute della gestante e sull’andamento della gravidanza. La gestante dovrebbe trovarsi all’inizio della gravidanza possibilmente intorno al suo peso ideale e conservarlo durante i primi tre mesi. Dopodiché l’aumento deve essere graduale fino a raggiungere al momento del parto il massimo di 8-10 kg circa.

Durante i primi tre mesi, pertanto, basterà mantenere una dieta il più possibile varia ed equilibrata, con particolare attenzione all’apporto proteico, vitaminico e salino, senza aumentare la quota calorica complessiva. Le proteine devono essere prevalentemente d’alto valore biologico, in altre parole provenire dalle carni, pesce, uova e formaggi.

Il periodo iniziale è quello più difficile della gravidanza, caratterizzato spesso da nausee, inappetenza, intolleranza, in particolare per la carne. Nei casi di maggiore intolleranza è opportuno sostituire all’alimento sgradito altri di pari valore nutritivo. Per esempio, se è la carne a non essere tollerata, si possono inserire il pesce, le uova, i formaggi, le associazioni di cereali e legumi.

E’ opportuno dare la preferenza agli amidi (pane, pasta, patate, cereali, legumi) rispetto agli zuccheri semplici (zucchero, dolci). Pane e riso integrali possono benissimo sostituire pane e riso raffinati sia perché possiedono una maggiore quantità di sali minerali e vitamine, sia perché apportano una notevole quantità di fibra grezza, che, favorendo la peristalsi intestinale, contribuisce a combattere la stitichezza, tanto frequente in gravidanza.
Per quanto riguarda il consumo di alcol e caffè è opinione comune che un bicchiere di vino a pasto e due caffè al giorno si possono prendere con tutta tranquillità, ma si tratta di una convinzione del tutto errata, soprattutto per quanto riguarda l’alcol. In gravidanza è bene cessare del tutto il consumo di alcol e smettere di fumare.

Dieta in allattamento

Durante l’allattamento è necessario un maggior apporto di principi nutritivi, per compensare le perdite dovute alla produzione di latte. In pratica si calcola che per secernere la quantità media di latte giornaliera occorrono alla donna 500 kcal in più rispetto al fabbisogno quotidiano normale. La dieta in allattamento deve prevedere grassi di alta qualità, come l’olio extravergine d’oliva o quello che deriva da lino, sesamo e girasole. Sono indispensabili oligoelementi e vitamine che si trovano nei legumi ben cotti, nei cereali integrali (riso, avena e miglio), nella frutta, verdura fresche e di stagione (ad esempio, le carote, con vitamina A), nella frutta secca.

Bisogna evitare le bevande eccitanti (caffè e tè), i prodotti con conservanti e coloranti, alcolici. Esistono alimenti che vanno provati per vedere la reazione del bimbo: aglio, carciofi, cipolla, cavolo, asparagi sono alcuni di questi. Se dopo averli mangiati il bambino rifiuta la poppata o ha una colica, forse è il caso di rinunciare per un paio di giorni, per poi tentare di nuovo per vedere se era davvero colpa loro.