Obesità e Sindrome metabolica

E’ una sindrome che è stata, per così dire, “inventata“ per focalizzare l’attenzione sull’importanza dei vari fattori che la compongono nella genesi dei disturbi cardiovascolari.

Varie condizioni morbose possono coesistere in varia combinazione tra di loro. Oltre a diabete e obesità, si parla anche della intolleranza al glucosio, della ipercolesterolemia, della ipertrigliceridemia, della iperlipoproteinemia mista, dell’aterosclerosi e di ipertensione arteriosa essenziale.

Un unico fattore, la insulino-resistenza (cioè, la situazione per cui la quantità di insulina secreta dal pancreas è maggiore del normale, ma non ottiene l’effetto desiderato sui tessuti, come se i tessuti avessero una parziale “sordità” all’azione dell’insulina stessa), sarebbe alla base di queste diverse manifestazioni cliniche. Anche l’iperuricemia e la poliglobulia costituiscono una parte integrante della sindrome, la frequente contemporanea presenza di più patologie tutte orientate in senso macroangiopatico, aterosclerotico, rende conto dell’elevata incidenza in corso di diabete di tipo 2 di complicanze cardiache, cerebrovascolari e del circolo periferico.

La  presenza di alterazioni in tre o più delle seguenti cinque  misure costituisce una  diagnosi  clinica di Sindrome Metabolica:

  • elevata circonferenza del giro vita (cioè, obesità centrale elevata)
  • elevata trigliceridemia
  • ridotti livelli ematici di colesterolo HDL
  • elevata pressione sanguigna
  • elevata glicemia a digiuno

Quindi nella sindrome metabolica vi è un incrocio pericoloso di fattori che comportano un elevato rischio cardiovascolare. Gli individui sovrappeso/obesi la manifestano spesso.

L’utilità dell’identificazione dei soggetti con sindrome metabolica viene dal fatto che essi hanno un elevato rischio di sviluppare alterazioni metaboliche ed emodinamiche conclamate e sono gravati da un rischio cardiovascolare cumulativo più alto dei soggetti con normale sensibilità insulinica. Ciò per effetto sia delle alterazioni, sia pur lievi, dei lipidi plasmatici e della pressione arteriosa (per i quali il rischio vascolare aumenta già per valori inferiori a quelli della soglia diagnostica di dislipidemia e di ipertensione), sia della stessa insulino-resistenza (che sembra essere un fattore di rischio vascolare indipendente).

La dieta per l’obesità si focalizza su alcuni punti chiave o principi cardine; ovviamente, ogni professionista ha una propria visione della dieta per l’obesità, alla quale corrisponde un metodo assolutamente unico e soggettivamente interpretato. Tuttavia, alcuni concetti risultano univocamente condivisi, e sono:

  1. Rettifica dell’alimentazione:
  2. Incremento del dispendio energetico
  3. Cura o riduzione di eventuali patologie aggravanti (disfunzioni ormonali) o aggravate dall’obesità (sopra menzionate).

Dieta per la sindrome metabolica: come comportarsi

Dal punto di vista prettamente alimentare il consiglio che possiamo dare è molto semplice: basta seguire le linee guida della dieta italiana. L’importante è assicurare al nostro organismo la corretta ripartizione giornaliera dei macronutrienti che per la dieta italiana è la seguente:

carboidrati: minimo 45%, proteine: minimo 15%, grassi: minimo 25%. Il restante 15% deve essere personalizzato in base al grado di sedentarietà del soggetto.

Determinati alimenti (burro, olio e zucchero) devono essere usati con moderazione, altri sono sconsigliati (i cibi con zucchero aggiunto che abbiano un’alternativa senza zucchero).

È importante inoltre includere nella dieta tutti quegli alimenti che hanno un alto indice di sazietà come per esempio la frutta e la verdura.

Non solo dieta: l’importanza dell’attività fisica

Nei casi di sindrome metabolica conclamata le condizioni del soggetto impongono una certa cautela sulla qualità (cioè sull’intensità dell’esercizio fisico). E’ pertanto consigliabile interpretare il termine “intensità” in senso quantitativo, impostando un programma basato sulla gradualità dello sforzo che abbia nella quantità (per esempio nel tempo dedicato al cammino) il parametro più importante.

Consiglio generale

Ogni patologia minore può essere decisamente meglio gestita se il soggetto ha un buon stile di vita. L’alimentazione quindi è un’arma in più che è tanto più potente quanto più si vive meglio.